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Investigazioni private raccolta materiale biologico per test DNA senza consenso

Test DNA senza consenso

Oramai sono sempre di più i processi penali nei quali i risultati delle prove scientifiche assumono rilievo determinante ai fini di provare l’innocenza dell’imputato. In molti casi succede che quella scientifica sia l’unica vera prova tra molti indizi.

Gli sviluppi della tecnica investigativa e i sofisticati mezzi di ricerca delle prove, impongono profonde riflessioni, anche dal punto di vista etico, della legalità o meno, di praticare accertamenti invasivi della persona umana senza che questa vi abbia prestato il proprio consenso.

Come noto, l’analisi del DNA consiste nel confrontare dei campioni biologici della persona indagata, con altri campioni biologici presenti e prelevati su quella che viene definita la scena del delitto.

La legge prevede due distinte ipotesi per la raccolta del DNA:

  1. Ordinaria, quando per la prova dei fatti è assolutamente indispensabile procedere al prelievo di materiale biologico, il pubblico ministero deve richiedere autorizzazione al giudice per le indagini preliminari il quale provvederà ad emettere il relativo ordine avvisando la persona che deve sottoporsi al prelievo, del tipo di esame necessario e del giorno e dell’ora dello stesso. La persona invitata potrà farsi assistere dal proprio difensore di fiducia.
  2. Urgente, il provvedimento in questione potrà essere assunto direttamente dal p.m. e, successivamente, sottoposto al gip per la convalida.

Se la persona invitata non si presenta senza giustificare i motivi della mancata comparizione, potrà essere accompagnata anche con l’uso della forza a mezzo della polizia giudiziaria.

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