Cos'è il cyberbullismo
Il cyberbullismo, definito come fenomeno giuridico dalla legge 71/2017, è un termine coniato dall’educatore canadese Bill Belsey ed introdotto in ambito internazionale negli anni 2000.
E’ definito come un atto aggressivo e intenzionale compiuto da un individuo o da un gruppo, usando mezzi di comunicazione elettronici contro una vittima che non può facilmente difendersi.
L’utilizzo di internet come strumento per attuare comportanti di persecuzione, rischia di rendere le conseguenze di tale atto molto più persuasive.
Il cyberbullismo è un fenomeno che vede come vittime i minori, pertanto la loro salvaguardia risulta estremamente delicata e imprescindibile.
Analizzando il fenomeno del cyberbullismo è possibile descriverne le caratteristiche specifiche:
- Persuasività e assenza di limiti spazio-temporali;
- Anonimato del bullo;
- Difficile reperibilità delle ingiurie;
- Indebolimento delle remore etiche.
La possibilità dell’anonimato e la difficile reperibilità delle ingiurie sono due caratteristiche che aumentano nel bullo la tendenza di mettere in atto atteggiamenti aggressivi, di seguito illustriamo tre meccanismi fondamentali:
- Riducendo le inibizioni sociali tipiche dei rapporti a presenza;
- Abbassando la responsabilità sociali, rendendo quindi il bullo immune dalla condanna collettiva;
- Annullando la paura di essere scoperti e puniti.
COSA FARE SE UN MINORE E’ VITTIMA DI CYBERBULLISMO
Di fronte a questo delicato e complesso fenomeno è consigliato all’Agenzia Investigativa International Partenopol per aiutare la vittima di cyberbullismo e chi lo rappresenta, grazie all’acquisizione di prove inconfutabili da portare in tribunale.
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