Quando ci si accorge di un furto in azienda è sempre difficile procurarsi le prove circa l’identità del colpevole. Si pensa alle teorie, i sospetti, si può presumere come si è svolto il furto, ma la certezza di qualcosa che si è ormai consumata non potrà mai essere raggiunta.

L’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori vieta, nei luoghi di lavoro, l’impiego di impianti di videosorveglianza, tranne nel caso in cui siano necessari per tutelare la proprietà, per esigenze organizzative e produttive o per la sicurezza del lavoro.

Solo in questi casi, il datore può installare delle telecamere di controllo, previo accordo con i sindacati o con l’autorizzazione dell’ispettorato del lavoro.

Se hai il sospetto fondato che un dipendente sta rubando dalla cassa dell’azienda o dagli scaffali, può installare segretamente una telecamera senza bisogno di prendere accordi con sindacati autorizzazione dell’ispettorato del lavoro. Inoltre non è necessario installare il cartello di avviso.

Secondo la Cassazione, infatti, i cosiddetti controlli difensivi possono essere eseguiti autonomamente dal datore di lavoro senza il rispetto delle regole previste dal citato articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori. quello che si richiede è che questi non vengono eseguiti per controlli preventivi, ovvero, volti ad osservare la condotta dei dipendenti e non per comprovare un furto.

Questo significa che in assenza di un valido sospetto o di un indizio di colpevolezza, installare una telecamera nascosta potrebbe significare violare le garanzie di privacy, libertà e dignità del dipendente lavoratore.

In questo contesto l’attività svolta dell’International Partenopol è fondamentale in quanto attraverso le investigazioni aziendali può procurare al datore di lavoro indizi, prove e testimoni per poter effettuare il licenziamento per giusta causa.

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